IL CIRCOLO COOPERATIVO ANPI
Un giorno del mese di ottobre 2001, la “mitica” Ceda, staffetta partigiana Annunziata Cesani, Presidente della sezione ANPI - 340 Martiri di Sesto San Giovanni, Vicepresidente dell’Anpi Provinciale e membro del Consiglio Nazionale dell’Anpi, mi chiama al telefono.”Caro Guerra, ci dobbiamo vedere al più presto”. Rispondo: “ Cosa c’è di nuovo, cara Ceda?” “Debbo proporti un importante incarico”. Rispondo: “Lascia perdere, mi bastano quelli che ho già”. Allora ero nel CdA della Cooperativa Edificatrice Nuova Torretta, ero attivo nella sezione del PCI del mio quartiere , la “Berlinguer”, nel CdA della nuova cooperativa “Dar Casa” appena costituita con Piero Basso (figlio dell’on. Lelio Basso), costituita a Milano con un gruppo di amici che avevano l’ambizione di dare un alloggio dignitoso anche ai cittadini stranieri. La Ceda però non molla: “Devi venire e anche presto!” Così dopo un paio di giorni ci vediamo nella sede dell’Anpi. Senza tanti giri di parole com’era sua abitudine di anziana comunista, mi dice: “ So che tu hai una buona conoscenza ed esperienza nel campo cooperativo e sindacale e amministrativo. Sei stato funzionario della Camera del Lavoro di Milano dal 1963, poi funzionario dal 1972 della Federazione milanese del PCI , anche con l’incarico di amministratore della …… e infine vicepresidente della Lega delle cooperative di servizi.
La Ceda si era ben informata sul mio passato politico. Avendo letto il libro che racconta la sua storia politica personale “Senti Ceda” ho pensato che veniva da un’esperienza che a quei tempi dovevi essere sempre molto attento a chi davi certi incarichi. “Quindi , caro Guerra, hai tutti i requisiti per prendere le redini del Circolo Cooperativo , perché il compagno Terrazzi per ragioni personali ha lasciato la Presidenza del Circolo”. Mi racconta che che è necessario mettere mano al Circolo e alla pista da ballo. “ Occorre fare presto due cose: fare una buona manutenzione straordinaria alla pista, rifacendo prima di tutto una nuova pavimentazione e rilanciare poi l’attività del circolo oltre al ballo, con nuove iniziative ricreative e culturali”. Ceda mi ricorda che di soldi non ce ne sono e devo arrangiarmi con l’affitto d’azienda che il circolo riceve dalla GDS (Caffè degli Artisti) e con le entrate della vendita dei biglietti della sala da ballo durante la stagione estiva. Per “affitto d’azienda” si intende “affittare a terzi la licenza commerciale e i locali dove si svolge la somministrazione di cibo e bevande. I locali del bar di Villa Zorn sono dati dal Comune in concessione al Circolo. Purtroppo le spese di gestione del Circolo , le pulizie, la manutenzione della pista, più il costo dei gruppi musicali e della SIAE , le entrate generali non sono sufficienti a fare una buona manutenzione straordinaria e rilanciare l’attività del Circolo.
Così alla mattina seguente decisi di chiamare la Ceda per comunicarle la mia disponibilità. Ci siamo dati un nuovo appuntamento per definire meglio il mio impegno. Mi ricordo che trascorsi un bellissimo pomeriggio parlando con lei, si meravigliò quando seppe che ero figlio di un “tosto” comandante Partigiano, si mise allora a raccontarmi la sua esperienza di staffetta partigiana e poi tutta la sua carriera: funzionaria del PCI a Lecco, nel Lodigiano e nella nostra città , come attivista di una sezione importante a Sesto, Assessora per molti anni alla Sanità nella nostra città e infine l’impegno all’Anpi di Sesto e di Milano. Una grande storia di militanza politica e sociale.
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